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Un certificato medico personale per attestare il grado di tollerabilità individuale al consumo di alcol: è la proposta lanciata ieri in un convegno della Coldiretti piemontese che ritiene troppo generico l'attuale limite fissato dalla legge in 0,5 grammi per litro perché non tiene conto di alcuni fattori individuali legati al consumo regolare e periodico di alcol.

Alcuni studi di medici e specialisti osservano infatti che l'abitudine al consumo, producendo un enzima capace di trattare l'alcol in misura superiore rispetto ad altri, rende il consumatore capace di 'reggere il vino' meglio dei bevitori occasionali. Di tutto questo un limite unico per tutti non ne tiene conto, è stato affermato. Ecco perché risulterebbe più equo e giusto valutare individualmente il limite di tollerabilità con un certificato medico.


Il Barolo Marcenasco 2006 di Renato Ratti è il vincitore dell’edizione 2010 di ‘The Enthusiast 100’, la classifica dei migliori vini del mondo secondo la rivista Usa Wine Enthusiast. È la prima volta che un vino italiano raggiunge la vetta di questa seguitissima classifica, ma altri 14 vini italiani si piazzano nei primi 100, a conferma quindi dell’attenzione e del successo con cui la critica statunitense segue i nostri vini.

Ottimi risultati anche nelle altre due classifiche che la rivista americana redige annualmente: nella Top 100 Cellar Selection, la classifica dei vini da collezione, le etichette italiane sono ben 17 mentre sono cinque i vini italiani menzionati nella Top 100 Best Buys, i vini con il miglior rapporto prezzo-qualità.


I produttori di vini dell’Alto Adige potranno in futuro mettere sulle capsule delle loro bottiglie un nuovo marchio comune: composto dalla scritta bilingue ‘Südtirol Wein - Vini Alto Adige’ con il disegno del panorama montuoso, esso rispecchierà chiaramente il collegamento con il marchio generico già utilizzato in tutte le attività promozionali, come quelle agroalimentari e quelle turistiche, così da essere un simbolo di riconoscimento comune.

‘È giusto puntare su un nuovo marchio – ha affermato l’assessore provinciale all'economia Thomas Widmann - che rispecchia chiaramente il collegamento con il marchio ombrello. In Alto Adige si producono prodotti di altissima qualità che sono degli eccellenti portatori di immagine per la nostra provincia’.


Più che positivo il primo bilancio di Valoritalia, l’organismo di controllo nazionale nato dalle nuove norme europee che impongono da agosto 2009 l’applicazione di un sistema di controlli completamente indipendente per la certificazione dei vini di qualità. Sono più di 300 mila, infatti, i pareri di conformità emessi da Valoritalia nel corso di quest’anno per 160 denominazioni di origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualità.

A metà gennaio, ha aggiunto il presidente Riccardo Ricci Curbastro, ‘Valoritalia presenterà, oltre ai dati raccolti, proposte di applicazione delle nuove norme, al fine di semplificare gli oneri burocratici per le aziende ed il conseguente costo economico e contemporaneamente aumentare le garanzie di rispetto delle regole e di conoscenze delle nostre Denominazioni’.


Lo Champagne Jacquart annuncia l’avvenuta acquisizione della Maison Montaudon dal Gruppo Moët – Hennessy. L’acquisizione coinvolge il 100% del pacchetto azionario, il che significa la disponibilità immediata della marca Montaudon, del suo stabilimento di produzione e del suo stock di bottiglie in affinamento.

Lo Champagne Jacquart è una marca leader nel panorama produttivo champenois, traendo le sue cuvée da una delle maggiori superfici di approvvigionamento, 2400 ettari, della regione. Jacquart è attualmente commercializzato in oltre 50 Paesi di tutto il mondo,e il 55% delle sue vendite proviene dall’Europa e dall’Asia.


Sono otto le azioni virtuose per rilanciare la viticoltura e la produzione di qualità del vino trentino, proposte dalla Fondazione Edmund Mach e dell’Istituto di San Michele all'Adige.

Tra le azioni proposte un aumento del prezzo di vendita, attuabile con un miglioramento di qualità e di immagine, e una riduzione dei costi di produzione dell’uva e del vino. Per attuare queste due indicazioni, secondo San Michele, risulta necessario un nuovo consorzio vitivinicolo trentino al quale affidare il coordinamento dell’eventuale piano di interventi. Risultano inoltre necessarie misure di istruzione e formazione per soddisfare le esigenze del settore, soprattutto in ambito giovanile.


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