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Nel primo trimestre del corrente anno l’export vinicolo italiano è diminuito dell’8% in volume ma è cresciuto in valore del 7%. Lo rende noto un comunicato stampa dell’Ismea, che osserva come siano stati i vini sfusi a subire il peggior risultato (-25% in quantità) mentre per il vino imbottigliato la crescita è stata del 3% in quantità e del 6% in valore.

La causa del calo è da ricercarsi nella accresciuta concorrenza di Paesi come Australia, Cile e Argentina, che stanno spingendo molto il proprio vino sfuso sui mercati internazionali, assieme al record ottenuto dalla Spagna, che ha ora scalzato dal primo posto l’Italia nella classifica degli esportatori mondiali per volume.

Tra i principali Paesi, solo il Regno Unito presenta una crescita significativa (+19,5%) mentre in Germania Uniti il calo è stato del 6,2%, a cauda della riduzione del 14% delle spedizioni di vini sfusi, controbilanciata in parte da un aumento dell’export di vini in bottiglia (+3%) e di spumanti (+9%).


Sostanzialmente confermate le previsioni vendemmiali dell’emisfero Sud: in Australia, secondo la Wfa, la federazione dei viticoltori, la raccolta è infatti cresciuta del 4%, con 1,66 milioni di tonnellate contro 1,6 milioni nel 2011, avvicinandosi alla media degli ultimi cinque anni di 1,63 milioni e ben al di sotto del livello record di 1,93 milioni raggiunto nel 2005. Il prezzo medio è cresciuto rispetto allo scorso anno, mentre il rapporto tra scorte e vendite è a un livello molto basso, il che vuol dire un leggero abbassamento del surplus produttivo che ha creato in questi anni numerosi problemi.

In Nuova Zelanda, invece, confermato il calo produttivo, calcolato dalla associazione produttori locale attorno al 18%, a causa di inverno particolarmente freddo con rese basse e una vendemmia tardiva. I rossi come il Pinot Noir hanno avuto una resa uguale allo scorso anno, mentre i bianchi sono in calo, Riesling in particolare, e Chardonnay, addirittura -25%.


Sorgerà nella città di Yantai, nella provincia di Shangdong, la sua superficie sarà di 413 ettari e costerà circa un miliardo di dollari. Stiamo parlando della nuova città del vino che verrà costruita dalla casa vinicola Changyu Pioneer Wine per festeggiare i suoi 120 anni, ma anche per promuovere in modo straordinario il vino in Cina. La città del vino, che verrà completata nel 2016, ospiterà un istituto di ricerca, un centro di produzione, un centro internazionale per il commercio vinicolo e per finire due ‘chateaux’ per la produzione di vini e brandy di alto livello.

La casa vinicola Changyu non è nuova a questo genere di iniziative: già nel 2002, assieme alla casa vinicola francese Castel aveva annunciato la costruzione, sempre nella provincia di Shangdong, dell’enorme Chateau Changyu-Castel seguito da altri sei chateaux. Tre di questi sono ora completi, mentre per gli altri tre, lo Chateau Changyu Baron Balboa nello Xinjiang Uygur, lo Chateau Changyu Moser XV in Ningxia Hui e lo Chateau Changyu Reina nella provincia dello Shaanxi, la loro apertura è prevista per quest’anno.


Sergio Zingarelli è il nuovo presidente del consorzio del Chianti Classico, a lui il compito impegnativo di impartire al consorzio nuove strategie per portare la denominazione in una posizione di eccellenza così come deciso dal consiglio di amministrazione: dalla valorizzazione della Riserva attraverso nuove regole di produzione, alla nascita di una nuova categoria di Chianti Classico che si posizionerà al vertice della piramide qualitativa e al restyling del logo Gallo Nero che uscirà dalla fascetta di Stato per accresce la propria visibilità.

Sergio Zingarelli, proprietario e presidente di Rocca delle Macie, vanta una lunga e consolidata esperienza nella gestione del consorzio del Chianti Classico: membro del consiglio di amministrazione dal 1995, nel 2003 è stato nominato vice presidente del consorzio del marchio storico fino al maggio del 2009 quando è stato nominato vice presidente del consorzio del Chianti Classico, per giungere ora alla presidenza al posto di Marco Pallanti(Castello di Ama).


È ufficialmente aperta la settima edizione del premio enoletterario Esploratori del gusto Santa Margherita. Tutti i cittadini residenti in Italia, senza limiti di età, sono invitati a scrivere un testo non superore a 4000 battute in cui il binomio cibo-vino sia protagonista. I partecipanti hanno tempo fino al 23 settembre a iscriversi sul sito www.santamargherita.com e a inviare il loro elaborato. I tre vincitori guadagneranno un week end per due persone in un hotel a 4/5 stelle oltre a un buono libri di 1500, 1000 e 500 euro, mentre i loro racconti verranno pubblicati sulle retro etichette delle bottiglie Santa Margherita con una tiratura complessiva di oltre 600.000 copie.


Il ministero delle Politiche agricole ha emanato il Decreto n. 3905 che stabilisce la ripartizione della dotazione finanziaria per il 2013 come previsto per l’Ocm vino. Ecco la tabella del ministero, alla quale è stata aggiunta per un utile confronto la colonna degli stanziamenti del corrente anno.

MISURAStanziamento 2012Stanziamento 2013
Promozione sui mercati dei Paesi esteri 82.380.817 102.164.449
Ristrutturazione e riconversione vigneti 120.793.183 124.571.551
Vendemmia verde 30.000.000 30.000.000
Assicurazione del raccolto 20.000.000 20.000.000
Investimenti 40.000.000 40.000.000
Distillazione dei sottoprodotti 20.000.000 20.000.000
Distillazione alcole per usi commestibili 10.000.000 0
Arricchimento con mosti 18.000.000 0
TOTALE 341.174.000 336.736.000

 

Le somme che erano state stanziate per le distillazioni, tranne le prestazioni viniche, e per gli arricchimenti sono ora state aggiunte alle voci per le ristrutturazioni e la promozione mentre gli investimenti rimangono pressoché invariati. Per garantire il pieno utilizzo delle risorse comunitarie, le eventuali economie saranno destinate alla misura dell’assicurazione del raccolto solo dopo avere soddisfatto il fabbisogno finanziario delle altre misure.


La Commissione europea ha emanato il regolamento che modifica l’articolo 51 del reg. 607/09 per riconfermare l’obbligo sulla etichettatura degli allergeni e indicare le modalità operative da seguire. L’obbligo entra in vigore il 1° luglio di quest’anno, ma solo per i vini della prossima vendemmia (2012) e successive, pertanto i vini precedenti alla vendemmia 2012 non dovranno riportare nessuna indicazione. La nuova etichettatura è obbligatoria solo per i vini con un residuo in derivati del latte o dell’uovo superiore a 0,25 mg/litro (limite di rilevabilità fissato dal metodo di analisi).


Al termine di molte vicissitudini è stato emanato il decreto che rende operativi i controlli dei vini Dop e Igp secondo le nuove modalità. I tempi per poter applicare le disposizioni a partire dalla campagna 2012/2013 sono strettissimi e soprattutto per le Igp si dovrà accelerare la fase preparatoria per individuare rapidamente gli organismi terzi incaricati e per predisporre i piani di controllo. Come noto i ritardi sono stati causati dal prolungarsi dell’iter legislativo in quanto non è stata raggiunta l’intesa in conferenza Stato-Regioni per l’opposizione della Regione Veneto.


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