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Nonostante la forte competizione mondiale, l’export di vino di tutta l’Unione europea nel 2015 ha raggiunto il valore record di 9,8 miliardi di euro (+8,9%) pari a 21,9 milioni di hl (+3%). Le esportazioni sono infatti l’elemento chiave, secondo il Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), per mantenere la sostenibilità a lungo termine della vitivinicoltura di tutta Europa di fronte a una diminuzione strutturale dei consumi. La crescita è dovuta in gran parte all’export verso gli Stati Uniti, 3,15 miliardi di euro, +18% in valore. Segue la Cina, che dopo due anni di discesa a causa della disputa commerciale con l’Ue, ha ottenuto nel 2015 il migliore risultato di sempre, con un +26% in valore e +29% in volume.

Ma per la Ceev il principale problema ancora irrisolto è quello sugli accordi commerciali. Con i cinque maggiori paesi acquirenti di vino proveniente dall’Unione europea (Usa, Svizzera, Cina, Canada e Giappone) è stato raggiunto un accordo commerciale di libero accesso solo con la Svizzera, mentre sono ancora in corso i negoziati con Usa e Giappone. In Cina siamo ancora al punto di partenza: zero negoziati. In Canada, infine, si sta ancora aspettando da un paio di anni la ratifica degli accordi del 2013.


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