Il ministro delle finanze britannico, Phillip Hammond, nel presentare in parlamento il bilancio 2018, ha annunciato che da febbraio prossimo scatterà un nuovo aumento delle tasse sul vino, assieme alle sigarette e al gioco d’azzardo on line. Nessun aumento invece per birra e superalcolici. Già a marzo del 2017 si era avuto un primo incremento dell'imposta sul vino del 3,9% mentre ora l'aumento, in linea con l'inflazione, sarebbe del 3,1%, ovvero un supplemento di sette centesimi sul prezzo di una bottiglia di vino fermo e nove centesimi su una bottiglia di spumante per un totale quindi di 2.23 e di 2,86 sterline di accise rispettivamente. E Il tutto senza dimenticare il 20% di Iva in vigore. Del tutto negativo il commento della Wine and Spirit Trade Association (Wsta), che ha definito la mossa ingiustificata e controproducente, specialmente in questo periodo di incertezza dovuto dalla Brexit incombente. Già dal 2012, ricorda la Wsta, il vino ha superato la birra nel produrre il più alto gettito fiscale del settore, e da allora la tendenza è sempre stata quella di ricorrere ad aumenti sempre più aspri per colmare con facilità i buchi di bilancio.