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Luci e ombre nell’export vinicolo del primo semestre

Risultati positivi ma anche qualche zona d’ombra nell’export vinicolo italiano. Osservando gli ultimi dati Istat del primo semestre, infatti, si osserva come continui ad aumentare il valore del vino e dei mosti esportati (2,35 miliardi di euro, +8,4%) nonostante una diminuzione della quantità (9,85 milioni di hl, -3,1%), segno questo di una sempre maggiore richiesta di prodotti di qualità.

Confermati i mercati più tradizionali, come la Germania, con 2,97 milioni di hl (+1%) e 492 milioni di euro (+9,5%), e gli Stati Uniti, con 1,46 milioni di hl (+3,7%) e 526 milioni di euro (+9,6%). Al terzo posto il Regno Unito, con 1,32 milioni di hl (-3,2%) e 273 milioni di euro (+11,7%).

Osservando però l’andamento dei cosiddetti mercati nuovi, balzano subito all’occhio forti cambiamenti, spesso causati da problematiche locali. E così per la Russia, dove si registra un -26,1% in quantità ma un +15,9% in valore oppure per la Cina, dove ad un valore pressoché costante (32,8 milioni di euro contro i 33 milioni del primo semestre 2012) corrisponde ad un crollo del 42% in quantità, da 178.000 hl a 103.000 hl.


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