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Kit per il vino fai-da-te, scoperta la centrale

I Carabinieri del nucleo antifrodi di Parma e della Procura di Reggio Emilia, con la collaborazione dell’Agenzia delle dogane, hanno debellato una associazione a delinquere operativa nella zona del Reggiano dedita alla produzione e alla commercializzazione all’estero di Wine kit per la produzione in casa di vino italiano. Una ditta, con sede a Reggio Emilia, forniva il mosto concentrato come materia prima, etichette e materiale vario per comporre un kit per fabbricare in cucina o nel garage pseudo Chianti, Barolo, Lambrusco… e che veniva poi inviato all’estero dove una seconda ditta, in barba alle normative comunitarie e nazionali, si occupava della distribuzione e della vendita in tutta Europa.

Il caso era scoppiato circa due anni fa con un servizio televisivo di Striscia la notizia su questi vini in polvere da fare in casa con un semplice kit fino alla decisa presa di posizione della Commissione europea. Da quel momento sono iniziate le indagini che hanno portato oggi ad accertare responsabilità precise a carico di quattro persone che in tutto questo tempo hanno saputo mettere in piedi una frode per un valore accertato di oltre 28 milioni di euro e che ha portato gravissimi danni all’immagine del vino italiano nel mondo.


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