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Piccolo promemoria sul mercato cinese del vino

Dopo una crescita bene augurante negli ultimi anni e le ritorsioni del 2013 che la Cina aveva applicato contro i vini dell’Ue, l’anno appena trascorso ha visto un certo recupero del mercato cinese il cui import totale viene stimato a circa 1,8 miliardi di euro e che la portano al quarto posto nella classifica dei principali paesi importatori di vino, dopo Stati Uniti, Regno Unito e Germania. La Cina è però un mercato diverso da tutti gli altri, che presenta caratteristiche uniche che nascono da una cultura, una società e una mentalità decisamente diversi dalla nostra e che purtroppo alimentano facili equivoci in fase di realizzo.

Il settore del vino in Cina è relativamente piccolo, ma offre grandi potenzialità di crescita, grazie anche all’aumento del potere di acquisto delle classi medie. La sua popolarità è sicuramente in espansione, la Cina è già il quinto consumatore di vino al mondo, ma il consumatore cinese è quasi del tutto ignorante in materia e manca di sicuri riferimenti per orientare le sue scelte in fatto di qualità e di prezzo. Il vino di produzione locale è prevalentemente rosso, a buon mercato, di bassa qualità, commercializzato da grandi marchi cinesi attraverso strategie di marketing aggressive che permettono loro di conquistare a livello locale una quota di mercato dominante.

Il vino importato nel mercato cinese ha invece un prezzo significativamente superiore ma la qualità è generalmente superiore. Il suo consumo si concentra però solo nelle maggiori città come Shanghai, Pechino o Canton e nelle regioni costiere orientali e viene venduto per due terzi circa negli hotel e nei ristoranti. Il prezzo normalmente raddoppia o triplica rispetto a quello di origine, ma negli alberghi sale anche di sette o otto volte perché viene fatto pesare, a torto o a ragione, che i vini importati sono un prodotto di lusso.

Infine la tipologia: in Cina il vino è per definizione rosso, per molti consumatori quello bianco è ‘roba da femmine’, e infatti copre due terzi delle vendite, anche se stanno lentamente guadagnando spazio gli spumanti, i vini dolci e quelli di scarsa gradazione, più facili da bere. (m.m.)


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