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Ovse, gli spumanti trainano l’export vinicolo italiano

Nel primo semestre di quest’anno gli spumanti sono stati un traino sempre più forte per l’export vinicolo italiano che invece attualmente attraversa un momento di sostanziale incertezza, con un valore medio in crescita del 3,9% ma con una diminuzione dei volumi dell’1,1% aggregato. Lo afferma l’Ovse, l’Osservatorio economico vini spumanti diretto da Giampietro Comolli, che così commenta: ‘C’è bisogno di capire i diversi mercati e Paesi, dare al vino una nuova veste, fare azioni di lungo periodo, impostare una strategia macroeconomica e di promozione concentrata e mirata. Occorre ritornare con altri sistemi alle politiche pubblico-privati della fine anni Ottanta e tutti gli anni Novanta’.

Solo il Prosecco spumante Dop continua inarrestabile la sua corsa. Prezzo delle uve alle stelle, prenotazioni di vini base in anticipo, ordini continui dall’estero soprattutto da Usa, Uk, Giappone e Francia. L’export del Prosecco spumante cresce in volume del 16-18% in Uk e Francia e del 2-4% in Usa e Giappone, con un totale di 124 milioni di bottiglie e sfiorando il mezzo miliardo di euro in valore. L’Asti spumante mantiene le posizioni del 2015 che erano già in calo rispetto al 2014 con un totale di 18 milioni di bottiglie. L’Asti è in crescita in Usa, mentre diminuisce in tutti i mercati europei e in Russia. Buon inizio 2016 anche per i vini frizzanti: i più richiesti all’estero sono Lambrusco, Glera, Trebbiano e Pinot con incrementi dei valori a bottiglia tra il 7-8% sulla già considerevole crescita dei volumi (+5%) portando il fatturato dell’export nel primo semestre a +10% sul 2015.


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