Con un emendamento alla legge sugli Stati generali dell’alimentazione attualmente in discussione in parlamento, i deputati Alain Péréa e Philippe Huppé, entrambi di En Marche!, il partito del presidente della repubblica Macron, sono riusciti a introdurre l’obbligo di indicare la nazione di provenienza di una bottiglia di vino sull’etichetta principale e non più sulla controetichetta. Una questione apparentemente irrilevante, ma invece gravida di conseguenze perché sempre più vino spagnolo viene venduto nei supermercati francesi con una etichetta, a dire dei due deputati, ingannevole poiché un consumatore distratto, in mancanza di chiari elementi, la può scambiare per vino francese.
Ma la richiesta dei due deputati francesi rischia di andare contro la legislazione europea in tema di etichettatura dei prodotti vitivinicoli. Per Bruxelles non si può applicare questa evidenziazione forzosa su tutti i vini prodotti nell’Unione europea, ma solo in caso di sospette frodi in cui l’imballaggio o l’abbigliamento possono trarre in inganno il consumatore. In tutti gli altri casi non è necessario introdurre menzioni specifiche. Se l’emendamento quindi resisterà fino alla approvazione definitiva della legge, la parola passerà senz’altro agli avvocati.