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Vinitaly, primi nell’export ma il mercato interno soffre

Con un record di quasi 156.000 visitatori, dei quali oltre 48.000 esteri (+3% sul 2010), il 45° Vinitaly ha chiuso ieri i battenti ma, al di là dei facili entusiasmi, il mercato vinicolo italiano si trova di fronte ai suoi problemi di sempre. Non si può quindi parlare ancora di ripresa, ma tra gli stand si registrava una certa aria di ottimismo velata però dal bisogno di tenere sul versante dei prezzi che, per pura logica di mercato, tendono inesorabilmente a scendere.

Quest’anno si è registrato lo storico sorpasso tra export (+11,7% in valore, pari a 3,9 miliardi di euro, e +10,7% sui volumi) e consumi interni (-3,4% della domanda e -1,4% in valore) e il neo ministro delle Politiche agicole Francesco Saverio Romano ha infatti ricordato nel suo discorso inaugurale che ‘è necessario pensare tanto all’export quanto al mercato nazionale, dove la riduzione dei consumi va affrontata attraverso una comunicazione mirata, che riporti il vino a quella che è la sua primaria natura di prodotto tradizionale italiano’. Parallelamente, nel corso del Vinitaly è stato siglato tra il ministero delle Politiche agricole e quello del Turismo un protocollo biennale d'intesa per la promozione del turismo enogastronomico, un mercato potenziale di 18 milioni di visitatori.

Sul fronte europeo, invece, un obiettivo chiaro: eliminare la norma che riguarda la liberalizzazione degli impianti. ‘D’accordo con la Francia - ha sostenuto il ministro Romano - non permetteremo che vengano applicate nuove regole senza fornire ai produttori e alle filiere adeguate certezze di conservazione di quel valore di sistema che fino ad oggi ha consentito lo sviluppo del nostro made in Italy di qualità’.

Archiviato quindi il Vinitaly dei 150 anni dell’unità d’Italia, l’appuntamento per il vino italiano è per il Vinitaly 2012, che cambia data settimanale e inizierà domenica 1 aprile, e non più da giovedì, per concludersi mercoledì 4 aprile. Un cambio pensato per favorire ristoratori, chef e titolari di wine bar che potranno così beneficiare di date più in sintonia con la loro giornata di chiusura settimanale.


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