Iscriviti alla newsletter per ricevere le news di WineActs ENTRA

Firenze, forum nazionale vitivinicolo 2019

Tra i temi in discussione la innovazione varietale in viticoltura e le prospettive di impiego dei vitigni di ultima generazione resistenti alle malattie

Si è tenuto ieri a Firenze il forum nazionale vitivinicolo 2019 organizzato dalla confederazione italiana agricoltori (Cia) in collaborazione con la accademia del Georgofili. Il tema di questa edizione, l'innovazione varietale in viticoltura e le prospettive di impiego dei vitigni di ultima generazione resistenti alle malattie, è stato affrontato mediante gli interventi di Michele Morgante (università degli studi di Udine - accademia dei Georgofili), Riccardo Velasco (Crea Ve - accademia dei Georgofili) e Antonio Rossi (Unione italiana vini, servizio giuridico normativo). Più in dettaglio, il dott. Morgante ha evidenziato come gli interventi delle moderne biotecnologie come la cisgnenesi e il genoma editing siano ormai assimilabili alle mutazioni indotte con i metodi tradizionali e i risultati ottenuti sono equivalenti con la sola differenza del metodo utilizzato. Il relatore ha, poi, sottolineato come le attuali lentezze normative non consentono una adozione tempestiva delle innovazioni scientifiche, che iniziano con la complessa procedura di iscrizione al registro nazionale delle varietà di vite e proseguono con le procedure per la autorizzazione alla coltivazione delle varietà che devono essere ripetute per 19 regioni e 2 province autonome e con la registrazione delle varietà come varietà ibride e quindi non autorizzate alla produzione di vini Doc ma solo vini da tavola ed Igt.

Il dott. Velasco ha invece ricordato come i cambiamenti climatici e soprattutto la necessità di limitare l’intervento antropico nel controllo delle malattie richiedono un ripensamento nel modo attuale di concepire la vitivinicoltura. Sicuramente nuovi approcci agronomici e strumenti sempre più sofisticati e precisi possono diminuire il numero di trattamenti e soprattutto limitare gli interventi al minimo indispensabile, ma solo il miglioramento genetico della vite può apportare un importante contributo nel settore. Il dott. Rossi, infine, ha affrontato il tema dal punto di vista legislativo, osservando come la ricerca scientifica negli ultimi decenni ha conosciuto progressi mai registrati prima, in particolare sulle tecniche di miglioramento genetico della vite, mentre la normativa non ha recepito queste innovazioni. Da qui la richiesta di una apertura mentale verso queste nuove tecniche con un approccio 'laico' e senza pregiudizi di sorta. La tavola rotonda tra i produttori ha evidenziato l'attenzione del settore produttivo verso l'innovazione con l'auspicio che possano aprirsi nuovi spiragli con la creazione di ibridi resistenti alle malattie anche grazie alle nuove biotecnologie.

Cerca nel sito

Questo sito non utilizza cookie di profilazione per fini pubblicitari ma solo cookie tecnici o di terze parti come Google Analytics, Facebook o Twitter.
Continuando a visitare questo sito si accetta il loro utilizzo.