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A wine2wine le previsioni dell'export vinicolo 2019

Le stime presentate ieri a Verona dall'osservatorio Vinitaly Nomisma confermano la crescita per il decimo anno consecutivo che raggiungerà a fine anno un valore di 6,36 miliardi di euro e un aumento del 2,9%

L'export vinicolo italiano nel 2019 dovrebbe crescere per il decimo anno consecutivo e raggiungere un valore di 6,36 miliardi di euro e un aumento del 2,9% rispetto all'anno precedente. Sono le stime che l'osservatorio Vinitaly Nomisma ha voluto presentare ieri a Verona nella sessione inaugurale di wine2wine, dove è stato inoltre analizzato e commentato l'andamento di quest'anno del mercato vinicolo mediante un confronto tra i sette principali paesi produttori di vino (Francia, Italia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Cile, Usa). Le previsioni dell'export 2019 del vino italiano vedono un discreto recupero dei vini tranquilli (+3,3%) mentre gli spumanti subiscono una contrazione nel Regno unito ma chiudono comunque a +5,8%. Infine la discesa dei prezzi dei vini sfusi fa segnare per questi ultimi un calo del 10%. Osservando i singoli paesi si osserva come gli oltre sei miliardi previsti di export vengono per circa un quarto dagli Stati uniti con oltre 1,76 miliardi di euro (+5%) mentre la Germania sfiora il miliardo grazie ad una crescita del 3%. Gli incrementi più vistosi dell'export vinicolo italiano si registrano in Giappone, al settimo posto con 195 milioni di euro (+17,3%) e la Russia, al sesto posto con 294 milioni di euro (+11,1%).

Organizzata da Veronafiere-Vinitaly, la sesta edizione di wine2wine, che si chiude oggi, ha visto per due giorni oltre 1500 operatori professionali riunirsi a Verona assieme a numerosi esperti nazionali e internazionali per una nutrita serie di incontri dedicati al business, all'aggiornamento e alla formazione degli operatori professionali del vino.

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