Estrapolando quindi i dati ufficiali Istat diffusi ieri, non è difficile supporre che a fine anno le nostre esportazioni oltrepasseranno di nuovo la doppia soglia dei 20 milioni di hl e dei 6 miliardi di euro
Cresce ancora l'export vinicolo italiano nei primi nove mesi del corrente anno, totalizzando 4,6 miliardi di euro in valore (+3,8%) e 15,8 milioni di hl in quantità (+12,3%). Estrapolando quindi i dati ufficiali Istat diffusi ieri, non è difficile supporre che a fine anno le nostre esportazioni oltrepasseranno di nuovo la doppia soglia dei 20 milioni di hl e dei 6 miliardi di euro, in linea con quanto stimato lo scorso mese dell'osservatorio Vinitaly Nomisma. Osservando i principali paesi nostri importatori, gli Stati uniti sono cresciuti in valore del 4,6% raggiungendo il miliardo e 124 milioni di euro e potrebbe per fine anno toccare il traguardo del miliardo e mezzo. Anche la Germania prosegue nel suo cammino realizzando un valore di 762 milioni di euro (+3,4%) mentre in quantità sfiora i 4,4 milioni di hl (+23,8%), una crescita in percentuale dovuta dal recupero dei vini sfusi, che in nove mesi raggiungono i 2 milioni di hl tornando ai livelli del 2017 e recuperando così la frenata del 2018 (1,37 milioni di hl). Come sempre bene gli spumanti, che complessivamente crescono del 5,2% in valore e del 9,1% in quantità toccando rispettivamente un miliardo e 95 milioni di euro e 2,88 milioni di hl. Boom del Prosecco negli Stati uniti, che dai primi nove mesi del 2018 ai primi nove mesi del 2019 è cresciuto di oltre il 40% passando da 146 a 206 milioni di euro e da 341.000 a 485.000 hl, in altre parole una bottiglia di Prosecco su quattro esportate nel mondo.