Iscriviti alla newsletter per ricevere le news di WineActs ENTRA

Tre mesi export vinicolo, la quiete prima della tempesta

Crescita del 5,1% in valore e del 5,4% in quantità ma queste cifre non risentono ancora del coronavirus

L'Istat ha reso noti ieri i dati statistici dell'export vinicolo italiano nei primi tre mesi del corrente anno. Il totale supera il miliardo e mezzo di euro in valore (+5,1%) e i 5 milioni di hl in quantità (+5,4%), cifre che non sono però ancora influenzate dal concomitante blocco delle attività produttive e del commercio per via del coronavirus. Gli Stati uniti, il primo paese per valore, è cresciuto del 10,4% raggiungendo 406 milioni di euro mentre la Germania, il primo paese per quantità, ha toccato 1,579 milioni di hl (+28,3%). Il Regno unito mostra invece cifre in rosso, 143,7 milioni di euro (-16,6%) e 547.000 hl (-13,9%), ma si tratta del ritorno ai valori medi di due anni fa dopo la fiammata delle importazioni dell'anno scorso per costituire scorte a causa della Brexit.

Continua la crescita degli spumanti con 330,7 milioni di euro (+2,7%) di cui Prosecco 228 milioni di euro (+6,0%) mentre il totale esportato è di 956.600 hl (+17,1%) di cui Prosecco 591.600 hl (+9,9%). Al primo posto gli Stati uniti con 100,4 milioni di euro (+14,0%) di cui Prosecco 76,5 milioni di euro (+8,6%) e con quasi 248.000 hl (+17,4%) di cui Prosecco 190.650 hl (+13,1%). Ma, come detto, le previsioni per i prossimi mesi segnalano brutto tempo causa coronavirus: la Cina, che ha iniziato la pandemia un mese e mezzo circa prima dell'Europa, ha registrato importazioni dall'Italia a gennaio per 6,9 milioni di euro e 17.600 hl, a febbraio per 4,8 milioni di euro e 14.900 hl, a marzo meno di 5,2 milioni di euro (marzo 2019: 11 milioni di euro) e 13.781 hl (marzo 2019: 33.088 hl).

Cerca nel sito