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Sotto i 7 milioni di bottiglie lo Champagne in Italia nel 2020

Nonostante il calo delle vendite si osserva però il proseguimento della diversificazione delle cuvée

Il Comité Interprofessionnel du vin de Champagne (Civc) corregge leggermente le sue precedenti previsioni di febbraio calcolando ora le spedizioni del 2020 a 244 milioni di bottiglie con un fatturato complessivo di 4,2 miliardi di euro, una perdita quindi 845 milioni rispetto al 2019 invece del miliardo stimato a febbraio. L'anno appena trascorso è stato caratterizzato, ricordano al Civc, da uno sconvolgimento nella distribuzione dello Champagne. La chiusura di bar e ristoranti per una parte dell'anno ha costretto i distributori a reinventarsi per cercare di superare la crisi. Tuttavia, questo non è bastato per mantenere la quota di vendite: gli Stati uniti hanno registrato un calo del 18,8%, il Regno unito del 21,7% e il Giappone, particolarmente colpito dalla chiusura di bar e ristoranti, del 24,5% in volume.

Prima della crisi, l'Italia ha vissuto sei anni di crescita ininterrotta delle spedizioni ma nel 2020 le spedizioni di Champagne in Italia hanno raggiunto i 6,9 milioni di bottiglie, in calo del 17,3%. Il fatturato è sceso del 19,2% a 146,8 milioni di euro. Nonostante la riduzione delle vendite si osserva però un proseguimento del fenomeno di diversificazione delle cuvée iniziato quattro anni fa. Annate di prestigio, particolarmente apprezzate in Italia, ma anche rosati e Champagne a basso dosaggio riescono comunque a dare buoni risultati guadagnando rispettivamente 0,7 punti, 0,5 punti e 0,5 punti di quota di mercato in termini di volume e raggiungono quindi rispettivamente il 7,4%, 6,6% e 3,3% del mercato. Al contrario, lo Champagne brut non millesimato (80,4% dei volumi) ha perso 1,6 punti di quota di mercato.

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