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Australia, crollo dell'export 2021

Il calo è dovuto dalle tariffe punitive della Cina

Le esportazioni di vino australiane nel 2021 sono crollate del 30% in valore raggiungendo solo 2 miliardi di dollari australiani (1,2 miliardi di euro). Il calo riflette le difficili condizioni di mercato che il settore ha dovuto affrontare, tra cui la crisi globale del trasporto merci e le tariffe punitive della Cina sulle importazioni di vino australiano in bottiglia. Dopo un anno di dazi subiti dalla Cina, la quantità di vino esportato in questo paese è scesa del 97% in valore a 29 milioni di dollari australiani (18 milioni di euro) e del 93% in volume a 64.000 hl: una perdita in altre parole di circa 1 miliardo di dollari australiani (600 milioni di euro) in valore e 900.000 hl volume rispetto all'anno precedente.

Mercato cinese a parte, vi sono invece segnali incoraggianti dagli altri mercati, che nel complesso segnano un aumento del 7% del valore pari a 2 miliardi di dollari di dollari australiani (1,2 miliardi di euro), un risultato raggiunto dal vino australiano solo nel 2009. I mercati asiatici si sono motrati molto dinamici con il valore del vino venduto a Singapore in aumento del 108% a 166 milioni di dollari australiani (100 milioni di euro), a Hong Kong del 45% a 191 milioni di dollari australiani (115,9 milioni di euro) e in Corea del Sud del 75% a 47 milioni di dollari (28,5 milioni di euro).

Il Regno unito si è mantenuto come il principale mercato in termini di valore e volume, nonostante un calo dell'1% su base annua pari a 453 milioni di dollari australiani (274,8 milioni di euro). Anche gli Stati uniti sono scesi del 7% a 403 milioni di dollari australiani (244,5 milioni di euro), ma le spedizioni di vino di fascia alta hanno raggiunto il massimo degli ultimi dodici anni.

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