Export 2021, l'Italia fa il botto

7 miliardi di euro, 22 milioni di hl, la crisi dovuta dal coronavirus è ormai alle spalle

L'export vinicolo italiano supera nel 2021 la soglia di 7 miliardi di euro, pari a 22,2 milioni di hl. Un risultato che sancisce la fine della crisi subita tra il 2019 e il 2020 a causa della pandemia dovuta dal coronavirus. Anche se l'orizzonte non è del tutto sereno, pesano infatti gli aumenti delle materie prime, il crescere dell'inflazione ma soprattutto la guerra tra Russia e Ucraina, si può però riconoscere la solidità dell'export vinicolo italiano sia verso i paesi più tradizionali (Stati uniti, Germania, Regno unito) sia verso quelli più emergenti (quasi 127 milioni di euro in Cina, 75 milioni di euro in Corea del sud).

Sempre più alta la domanda di vini di qualità, come dimostra la crescita del suo prezzo medio del 4,7%. In grande evidenza la crescita del Prosecco (+32%) seguito dai vini tranquilli (+12,3%). Non recuperano invece i vini sfusi, anzi continua la loro lenta discesa passando dai 293 milioni di euro nel 2019 agli attuali 263.

Gli Stati uniti crescono a doppia cifra superando anche i numeri pre pandemia del 2019, quando il valore era di 1,54 miliardi di euro e il volume di quasi 3,5 milioni di hl. Di questi la gran parte è costituita dai vini imbottigliati, con 1,2 miliardi di euro e 2,66 milioni di hl seguita dagli spumanti (Prosecco per l'80% circa del totale) con 460 milioni di euro e 1,16 milioni di hl. Più stabili Germania e Regno unito, il primo raggiunge i 5,5 milioni di hl, il secondo i 2,7 milioni di hl.