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Usa, quali vini vogliono i giovani

Sono quasi la metà della popolazione ma solo il 28% dei consumatori regolari

Le cifre dell'export sono quanto mai accattivanti, ma una questione etnico-demografica all'orizzonte rischia di modificare i futuri consumi di vino negli Stati uniti. Nella giornata di apertura della 54° edizione di Vinitaly l'osservatorio Uiv-Vinitaly, nel presentare una analisi dei mercati Usa e Canada, ha voluto porre l'accento sui cambiamenti in atto nei gusti e nelle scelte dei consumatori nord americani: negli ultimi tre anni i consumatori regolari di vino negli Usa sono scesi da 84 a 72 milioni, dei quali la metà circa composta da sessantenni e oltre. I più giovani, da venti e quarant'anni, rappresentano invece quasi la metà della popolazione ma solo il 28% dei consumatori regolari che al vino preferiscono sempre più gli hard seltzer, i ready to drink o gli alcolici come la Tequila.

In Usa i giovani guardano prima di tutto a bevande alcoliche che si adattano al loro stile di vita e con un occhio attento al tema della salute, ed il vino non è tra le loro priorità, così sintetizza Carlo Flamini, il responsabile dell'osservatorio Uiv-Vinitaly, ricordando poi come negli ultimi decenni siano stati numerosi i cambiamenti nelle scelte di acquisto tra i consumatori Usa. Dal Chianti negli anni Sessanta e Settanta al Lambrusco e Verdicchio negli anni Ottanta per poi passare al Pinot grigio e ai vini rossi barricati nel Duemila fino al fenomeno Prosecco.

Ma anche le differenze etniche hanno il loro peso: se il consumatore tipo è quindi sessantenne e di pelle bianca, scendendo di età le percentuali si modificano in favore degli ispanici già in maggioranza negli stati come Texas e California e le proiezioni demografiche indicano che fra solo tre anni tutta la popolazione bianca statunitense dovrebbe scendere sotto il 50%. Il mercato del vino Usa è quindi in continuo divenire e non bisogna dare nulla per scontato o immutabile, è la conclusione in sintesi del convegno veronese: cercare nuovi percorsi insomma per non perdere le posizioni fin qui ottenute.

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