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Champagne, la resa a 12.000 kg/ha

Aumento necessario per compensare il raccolto ridotto dello scorso anno

Il Comitato interprofessionale del vino Champagne (Civc), riunitosi ieri ad Epernay, ha deciso che per la vendemmia di quest'anno la resa massima sarà di 12.000 kg/ha, il valore più alto degli ultimi quindici anni. Questo aumento, affermano al Civc, è stato approvato per compensare il raccolto ridotto dell'anno scorso (7.200 kg/ha, uno dei più bassi mai registrati) e per soddisfare il continuo aumento della domanda di Champagne, dimostrato dagli ultimi dati sulle spedizioni che mostrano un tasso di crescita di quasi il 14% rispetto allo scorso anno.

A questo si aggiunge una ulteriore quantità di raccolto che formerà, come ogni anno, una riserva cui attingere per compensare eventuali perdite negli anni successivi. Da quest'anno però sarà possibile ottenere un rilascio differito della riserva, utilizzabile cioè nei tre anni anni successivi man mano che la riserva viene ricostituita, un provvedimento che potrà così raggiungere il rendimento negoziabile stabilito ogni anno al fine di garantire l'equilibrio del mercato.

Durante la riunione sono stati poi messi a punto nuovi orientamenti strategici per il settore. Nei prossimi dieci anni le strutture del Civc saranno notevolmente rafforzate per sviluppare ulteriormente azioni di ricerca e sviluppo, azioni di regolamentazione economica e azioni per proteggere e valorizzare la denominazione. Obiettivo, lasciare definitivamente alle spalle le recenti difficoltà, quando nel 2020 la crisi sanitaria ha avuto un forte impatto sulle vendite, mentre nel 2021 il raccolto è stato dimezzato da gelo, muffa e grandine.

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