Anche la Grecia si è opposta alla liberalizzazione dei diritti di impianto del 2016 e aggiunge il suo voto a quello degli altri 12 Paesi dell’Ue che hanno già espresso parere contrario. Soddisfazione generale per questa decisione, che avvicina concretamente la possibilità di raggiungere in Consiglio europeo una maggioranza qualificata in grado di bloccare il provvedimento.
L’obiettivo ora è di convincere Bulgaria, Slovenia e Malta, gli ultimi tre Stati membri a vocazione vinicola che non si sono ancora espressi in materia, ma ci si muove anche per negoziare con gli altri paesi della Ue non propriamente vinicoli, come Gran Bretagna e Polonia.