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A Palermo si è discusso del futuro della gestione dei diritti di impianto

Si è conclusa a Palermo la riunione del gruppo di alto livello, promosso dalla Commissione europea, per discutere del futuro della gestione dei diritti di impianto dei vigneti. Dopo l’annuncio di qualche giorno fa del commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, di avere l’intenzione di non lasciare completa libertà di impianto dopo il 2015 ma di volere introdurre dopo tale data un nuovo sistema di controllo del potenziale di produzione di vino nell’Ue, i rappresentanti dei 27 stati europei hanno lavorato nella riunione palermitana per la stesura di un nuovo rapporto che sarà presentato a Ciolos entro la fine dell’anno.

In particolare 11 Stati membri, tra cui Italia, Francia e Spagna, hanno preso posizione sulla gestione del potenziale vinicolo chiedendo di mantenere la gestione dei diritti di impianto gestiti ai singoli Stati membri a livello nazionale o regionale, con un sistema di riserve e con la possibilità di definire regole più restrittive nel principio della sussidiarietà. All’incontro di Palermo ne seguiranno prossimamente altri tre, tutti voluti dalla Commissione europea per l’agricoltura, nell’intento di giungere in breve tempo ad una nuova regolamentazione, più efficace e più flessibile, della produzione di vino in Europa.


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