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Il vino apprezza Mozart

La musica fa bene al vino. È quanto sostengono Thomas Koeberl e Markus Bachmann, due esperti viennesi, che hanno brevettato con il nome di ‘Sonor wines’ la loro scoperta: la musica classica produce effetti positivi al mosto e in particolare la sinfonia n. 41 di Mozart, che modificherebbe il sapore del vino rendendolo più buono e raffinato. Secondo Koeberl, ‘con l'aumento della glicerina il vino diventa più secco, più maturo, il sapore più tondo, ricco e denso’. E Bachmann precisa: ‘L’esoterismo non c’entra niente, è l'effetto dalle onde sonore sul lievito che migliorano il processo di fermentazione’.

L’idea non è del tutto nuova: già due anni fa, nel 2009, nella scuola di viticoltura di Klosterneuburg fu fatta ascoltare della musica a un Grüner Veltliner e questi diventò più ricco di glicerina e più basso di zucchero. Ma ancora prima Carlo Cignozzi, un produttore della val d’Orcia, con il progetto ‘Suono&Vigna’ delle Università di Firenze e di Pisa, sistemò alcuni altoparlanti tra i suoi filari ottenendo un Sangiovese maturato in anticipo, cresciuto il 50% in più del normale ed esente da ogni tipo di parassita.

Nessuna magia quindi, ma il fondamento scientifico è ancora da dimostrare. Nel frattempo ogni produttore può sperimentare liberamente: perché non provare con l’Heavy Metal?


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