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Importanti novità per il rilancio dell’export agroalimentare e vinicolo italiano sono contenute nel decreto legge Sblocca Italia approvato ieri dal Consiglio dei ministri: un piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia per oltre 270 milioni di euro nei prossimi tre anni, da realizzarsi attraverso interventi mirati di diffusione e promozione.

Prevista l’istituzione di un marchio unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, anche in vista di Expo 2015, mentre sul piano della competitività si punterà alla creazione di piattaforme logistico-distributive all’estero, al rafforzamento degli accordi con le reti di distribuzione, alla valorizzazione e tutela delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti. Il piano di attrazione degli investimenti esteri sarà a cura dall’Ice e comprenderà, tra l’altro, l’assistenza tecnica agli operatori esteri.


Un inverno mite e piovoso, una fine primavera e inizio estate che ha determinato un anticipo della fase vegetativa della vite, condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo di malattie fungine (peronospora e oidio) a seguito delle piogge intense e persistenti di giugno e luglio, grandinate ed eventi temporaleschi che hanno danneggiato l'apparato fogliare nei mesi di giugno e luglio. Con queste motivazioni la regione Toscana ha autorizzato per la vendemmia in corso l’aumento del titolo alcolometrico naturale, così come previsto dal regolamento Ue 1308/13, che permette tale aumento per i prodotti destinati a diventare vini, vini Igp e vini Dop.


La decisione presa lo scorso mese dal ministero dell’Agricoltura spagnolo di avviare alla distillazione 4 milioni di hl per sostenere il mercato nazionale, gravato dalla super produzione dello scorso anno, sembra ora fare dietrofront. Dopo le proteste, anche veementi, di numerose organizzazioni vinicole spagnole, il ministero ha infatti pensato di sospendere ogni decisione fino al prossimo mese, quando si saprà qualcosa di definitivo sulla vendemmia attuale e sulla situazione delle giacenze. Non manca di pesare comunque la grossa crescita dell’export vinicolo spagnolo, in particolare sfuso, che viene venduto a prezzi decisamente più abbordabili che in passato e che quindi contribuisce ad alleggerire la situazione attuale di surplus produttivo.


I Carabinieri del nucleo antifrodi di Parma e della Procura di Reggio Emilia, con la collaborazione dell’Agenzia delle dogane, hanno debellato una associazione a delinquere operativa nella zona del Reggiano dedita alla produzione e alla commercializzazione all’estero di Wine kit per la produzione in casa di vino italiano. Una ditta, con sede a Reggio Emilia, forniva il mosto concentrato come materia prima, etichette e materiale vario per comporre un kit per fabbricare in cucina o nel garage pseudo Chianti, Barolo, Lambrusco… e che veniva poi inviato all’estero dove una seconda ditta, in barba alle normative comunitarie e nazionali, si occupava della distribuzione e della vendita in tutta Europa.

Il caso era scoppiato circa due anni fa con un servizio televisivo di Striscia la notizia su questi vini in polvere da fare in casa con un semplice kit fino alla decisa presa di posizione della Commissione europea. Da quel momento sono iniziate le indagini che hanno portato oggi ad accertare responsabilità precise a carico di quattro persone che in tutto questo tempo hanno saputo mettere in piedi una frode per un valore accertato di oltre 28 milioni di euro e che ha portato gravissimi danni all’immagine del vino italiano nel mondo.


Anche nel bere vino uomini e donne manifestano alcune differenze comportamentali di indubbio interesse per chi si occupa di marketing aziendale. Ne dà conferma un recente studio della Canadean, una nota società Usa per le ricerche di mercato, che osserva una decisa differenza nel consumo di vino negli Stati Uniti tra maschi e femmine: i primi infatti consumano solo il 41% di tutto il vino acquistato ma in compenso scelgono vini più costosi, spendendo ben 1,8 miliardi di dollari, mentre le donne si fermano a solo 1 miliardo.

Una dinamica, spiegabile dagli analisti di Canadean, nei motivi a monte della ricerca di un vino: le donne, orientate a un consumo abituale, scelgono tra le offerte a prezzi accessibili per non avere sensi di colpa per le loro spese; gli uomini, invece, bevono quotidianamente birra ma cercano vini che possano offrire momenti speciali, che possano insomma fornire qualcosa di nuovo e poter mostrare le loro conoscenze enologiche.


Sono stati aggiornati gli elenchi delle varietà di vite e loro sinonimi che possono essere utilizzati nell'etichettatura e presentazione. Con un decreto ministeriale del 24 luglio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 5 agosto scorso, sono stati infatti sostituiti gli allegati 1, 2, 3 e 5 del decreto 13 agosto 2012 al fine di tenere conto sia delle variazioni introdotte nella normativa comunitaria in materia di protezione delle Dop e Igp sia di alcune modifiche intervenute in alcuni disciplinari di produzione.


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